Il tempo non è reale

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Il tempo non è reale

“Ascolta, caro, ascolta bene! Il peccatore ch’io sono e che tu sei è peccatore, sì, ma un giorno sarà di nuovo Brahma, un giorno raggiungerà il nirvana, sarà Buddha. E ora vedi: questo ” un giorno” è illusione, è soltanto un modo di dire! Il peccatore non è in cammino per diventare Buddha, non è coinvolto in un processo di sviluppo, sebbene il nostro pensiero non sappia rappresentarsi le cose diversamente. No, nel peccatore è, già ora, oggi stesso, il futuro Buddha, il suo avvenire è già tutto presente, tu devi venerare in lui, in te, in ognuno il Buddha potenziale, il Buddha in divenire, il Buddha nascosto. 

Il mondo, caro Govinda, non è imperfetto, o impegnato in una lunga via verso la perfezione: no, è perfetto in ogni istante, ogni peccato porta già in sé la grazia,tutti i bambini portano già in sé la vecchiaia, tutti i lattanti la morte, tutti i morenti la vita eterna. Non èconcesso all’uomo di scorgere a che punto sia il suo simile della propria strada: in briganti e in giocatorid’azzardo si cela il Buddha, nel Brahmino può celarsi il brigante. La meditazione profonda consente la possibilità di abolire il tempo, di vedere in contemporaneità tutto ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà,e allora tutto è bene, tutto è perfetto, tutto è Brahma.

Per questo, a me par buono tutto ciò che esiste, lavita come la morte, il peccato come la santità, l’intelligenza come la stoltezza, tutto dev’essere così, tutto richiede solamente il mio accordo, la mia buona volontà, la mia amorosa comprensione, e così per metutto è bene, nulla mi può far male. Ho appreso, nella anima e nel corpo, che avevo molto bisogno del peccato, avevo bisogno della voluttà, dell’ambizione, della vanità, e avevo bisogno della più ignominiosadisperazione, per imparare la rinuncia a resistere, per imparare ad amare il mondo, per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, così com’è, e amarlo e appartenergli con gioia. – Tali, o Govinda, sono alcuni dei pensieri che mi sono venuti in mente.”

Listen well, my dear, listen well! The sinner, which I am and which you are, is a sinner, but in times to come he will be Brahma again, he will reach the Nirvana, will be Buddha—and now see: these ‘times to come’ are a deception, are only a parable! The sinner is not on his way to become a Buddha, he is not in the process of developing, though our capacity for thinking does not know how else to picture these things. No, within the sinner is now and today already the future Buddha, his future is already all there, you have to worship in him, in you, in everyone the Buddha which is coming into being, the possible, the hidden Buddha. The world, my friend Govinda, is not imperfect, or on a slow path towards perfection: no, it is perfect in every moment, all sin already carries the divine forgiveness in itself, all small children already have the old person in themselves, all infants already have death, all dying people the eternal life. It is not possible for any person to see how far another one has already progressed on his path; in the robber and dice-gambler, the Buddha is waiting; in the Brahman, the robber is waiting. In deep meditation, there is the possibility to put time out of existence, to see all life which was, is, and will be as if it was simultaneous, and there everything is good, everything is perfect, everything is Brahman. Therefore, I see whatever exists as good, death is to me like life, sin like holiness, wisdom like foolishness, everything has to be as it is, everything only requires my consent, only my willingness, my loving agreement, to be good for me, to do nothing but work for my benefit, to be unable to ever harm me. I have experienced on my body and on my soul that I needed sin very much, I needed lust, the desire for possessions, vanity, and needed the most shameful despair, in order to learn how to give up all resistance, in order to learn how to love the world, in order to stop comparing it to some world I wished, I imagined, some kind of perfection I had made up, but to leave it as it is and to love it and to enjoy being a part of it.—These, oh Govinda, are some of the thoughts which have come into my mind.”

Siddharta, Hermann Hesse